La A1 è una vera Audi

Con meno di quattro metri di lunghezza la A1 è ufficialmente un’utilitara, come una Punto, una C3 o una Corsa.



Ma quando ti trovi a bordo, qualsiasi cosa ti circondi ti fa dimenticare di essere al volante di una city car: materiali, finiture, attenzione al dettaglio, qualità degli assemblaggi, raffinatezza dei sistemi di infotainment.
Tutti elementi di una bontà sconosciuta a questo segmento che elevano la A1 allo status di utilitaria premium.

È una vera Audi in tutto e per tutto, insomma, e anche su strada il rendimento è di categoria superiore: silenziosità ineccepibile, sia meccanica, sia aerodinamica.
E pure un confort adeguato, anche guidando l’allestimento Ambition che sfodera un assetto più sportivo rispetto all’Attraction per avere maggior reattività fra le curve.

Difatti la piccola A1 è anche piuttosto agile, con un avantreno bello carico che lascia spazio a un certo movimento del retrotreno utile per inserirsi più velocemente in curva, fenomeno prontamente smorzato dal controllo di stabilità di serie su tutta la gamma.

Per quanto riguarda i motori, il 1.6 TDI da 105 cavalli che abbiamo guidato — e che sarà la motorizzazione preferita dagli italiani — è un perfetto mix fra soddisfazione ed economia di guida: una volta superati i 1500 giri, soglia sotto la quale c’è poca spinta, l’erogazione diventa sostenuta e si mantiene tale con grande linearità ben oltre i 4500 giri.
Tanto che i 190 km orari promessi vengono raggiunti con insolita rapidità (lo scatto 0-100 è di 10”5) e volendo possono essere mantenuti senza il minimo sforzo (il motore frulla a poco più di 3500 giri) e in totale stabilità e silenziosità. Tutto questo con percorrenze medie nell’ordine dei 20 km/litro reali almeno. Spostandosi sulla 1.4 TFSI da 122 cavalli, il piacere aumenta. Perchè in basso il turbo benzina a iniezione diretta spinge come il diesel, se non addirittura con maggior fluidità, e in più aggiunge un buon allungo che soddisferà i più dinamici. Pregevole, tra l’altro, il funzionamento del cambio accoppiato al 1.4: si tratta del doppia frizione S tronic a sette rapporti che sfodera la proverbiale rapidità e fluidità dei DSG del gruppo VW.

Tornando in abitacolo, oltre alla citata qualità dei materiali e grande attenzione al dettaglio (luci a Led per gli specchi di cortesia, tanto per dire...), risulta adeguata l’abitabilità: davanti la A1 è ariosa in larghezza e altezza; dietro, per via dell’andamento spiovente del montante posteriore, lo spazio in altezza non abbonda, e comunque l’accoglienza è riservata a due passeggeri soltanto perché l’omologazione della A1 è per quattro. Buone notizie, infine, per gli amanti dell’hi-tech.

La A1, a seconda degli allestimenti e del listino accessori, può arrivare ad avere un impianto Bose con 14 altoparlanti e 465W di potenza e il sistema MMI Plus identico a quello della Audi alto di gamma: schermo a scomparsa da 6,5” con cartografia 3D, comandi vocali, Bluetooth, interfaccia per iPod, 20 Gb di hard disk per stivare musica al quale si aggiungono due ingressi per schede SD.

L’Audi A1 è già prenotabile in concessionaria, con consegne a settembre, e tre motorizzazioni previste: 1.2 TFSI 86 cv (16.800 euro la base Attraction, 18.250 la più ricca Ambition), la 1.4 TFSI 122 cv S tronic (21.650 e 22.900 euro) e la 1.6 TDI 105 cv (20.800 e 22.050 euro).
A breve si aggiungerà la 1.4 TFSI con cambio manuale a 6 marce, mentre per vedere ulteriori sviluppi della gamma bisognerà attendere quest’inverno per la S1 e il prossimo anno per la versione a 5 porte.

Lorenzo Facchinetti
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