Le piante grasse e succulente
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Le piante grasse e succulente
Cenni
botanici e habitat
Queste
piante, pur appartenendo a differenti Famiglie Botaniche,
hanno in comune l'adattamento ad ambienti climatici aridi.
Per poter sopravvivere in luoghi tanto avversi quasi tutte
hanno subito particolari modificazioni morfologiche, trasformando
le foglie in spine e trasferendo la funzione clorofilliana
sul fusto, che in questo caso si denomina Cladodo.
Fra le altre peculiarità di adattamento queste
piante, hanno ridotto al massimo i processi respiratori
e traspiratori, pertanto, nei periodi particolarmente
piovosi, sono in grado di accumulare nei loro tessuti
notevoli quantità d'acqua, che serve per riserva
durante i lunghi periodi di siccità.
Fra le numerose piante grasse, alcune delle più
comunemente coltivate in appartamento sono : Cactaceae,
Euphorbiaceae, Liliaceae, Crassulaceae, Apocinaceae, Agavaceae,
Aizoaceae, Portulacaceae e numerose altre.
La
dimensione di queste piante è generalmente ridotta,
ed altrettanto l'accrescimento, cosa questa che ne facilita
la coltivazione in vaso. Sono presenti comunque numerose
eccezioni, date da esemplari giganti, nelle famiglie delle
cactaceae o delle agavaceae, con taglie che possono superare
i 12 metri di altezza nelle condizioni ideali .
L'origine di queste piante è varia: le cactacee
provengono generalmente dalle zone centro americane sub
desertiche, le aizoacee e le altre succulente prive di
spine sono invece originarie del continente Euro-Asiatico
o dell' Africa.
E' opinione comune che queste piante non siano in grado
di fiorire, nulla di più errato, se ben mantenute
sono in grado di fiorire ripetutamente con fiori di grandi
dimensioni e di colori sgargianti, anche se il fiore ha
scarsa durata e la fioritura avviene per alcune solo alla
notte, proprio per ridurre la traspirazione d'acqua.
botanici e habitat
Queste
piante, pur appartenendo a differenti Famiglie Botaniche,
hanno in comune l'adattamento ad ambienti climatici aridi.
Per poter sopravvivere in luoghi tanto avversi quasi tutte
hanno subito particolari modificazioni morfologiche, trasformando
le foglie in spine e trasferendo la funzione clorofilliana
sul fusto, che in questo caso si denomina Cladodo.
Fra le altre peculiarità di adattamento queste
piante, hanno ridotto al massimo i processi respiratori
e traspiratori, pertanto, nei periodi particolarmente
piovosi, sono in grado di accumulare nei loro tessuti
notevoli quantità d'acqua, che serve per riserva
durante i lunghi periodi di siccità.
Fra le numerose piante grasse, alcune delle più
comunemente coltivate in appartamento sono : Cactaceae,
Euphorbiaceae, Liliaceae, Crassulaceae, Apocinaceae, Agavaceae,
Aizoaceae, Portulacaceae e numerose altre.
La
dimensione di queste piante è generalmente ridotta,
ed altrettanto l'accrescimento, cosa questa che ne facilita
la coltivazione in vaso. Sono presenti comunque numerose
eccezioni, date da esemplari giganti, nelle famiglie delle
cactaceae o delle agavaceae, con taglie che possono superare
i 12 metri di altezza nelle condizioni ideali .
L'origine di queste piante è varia: le cactacee
provengono generalmente dalle zone centro americane sub
desertiche, le aizoacee e le altre succulente prive di
spine sono invece originarie del continente Euro-Asiatico
o dell' Africa.
E' opinione comune che queste piante non siano in grado
di fiorire, nulla di più errato, se ben mantenute
sono in grado di fiorire ripetutamente con fiori di grandi
dimensioni e di colori sgargianti, anche se il fiore ha
scarsa durata e la fioritura avviene per alcune solo alla
notte, proprio per ridurre la traspirazione d'acqua.
Re: Le piante grasse e succulente
La
coltivazione delle piante grasse
Il
loro estremo adattamento all'ambiente arido, fa sì
che questo tipo di piante sia considerato robusto o tollerante
alle disattenzioni sulle annaffiature o per l'esposizione
alle alte temperature.
Per opposte considerazioni, presentano invece molte difficoltà
in situazioni di scarsa illuminazione e alle basse temperature
(il minimo vitale è generalmente di 5° C ).
Fra le prime condizioni di riuscita della coltivazione
delle piante in grasse in genere avremo per una ottimale
ambientazione:
Luce : ottimale
in tutte le stagioni ma non eccessiva, vi sono solo rare
le eccezioni per alcune che comunque richiedono luce da
buona a diffusa.
Temperatura: deve
essere non troppo alta nei mesi estivi e non troppo bassa
nei mesi invernali. Sarebbe erroneo mantenerle costantemente
a temperature fisse medio alte, proprio perchè
nei mesi invernali si ha l'induzione alla crescita e alla
fioritura e la temperatura ottimale deve restare fra i
5 e i 10° gradi.
Fare sempre attenzione al gelo. Fatte rarissime eccezioni
queste piante non sopportano minime al disotto di 0°
C.
Annaffiature:
allo stato selvatico sono abituate a lunghi periodi di
siccità per poi essere sommerse da alluvioni. Nelle
coltivazioni amatoriali, è bene sempre moderare
le annaffiature, mantenendo umido il suolo nel periodo
invernale con 1- 2 bagnature al mese, per poi progressivamente
arrivare al massimo di 4-5 bagnature nei mesi più
caldi.
Terreno:
i substrati devono essere caratterizzati da una struttura
permeabile e porosa, al fine di evitare pericolosi ristagni
idrici: quasi tutte le piante grasse prediligono terreno
acido e sono consigliate miscele con materiale drenante
come sabbia o lapillo.
coltivazione delle piante grasse
Il
loro estremo adattamento all'ambiente arido, fa sì
che questo tipo di piante sia considerato robusto o tollerante
alle disattenzioni sulle annaffiature o per l'esposizione
alle alte temperature.
Per opposte considerazioni, presentano invece molte difficoltà
in situazioni di scarsa illuminazione e alle basse temperature
(il minimo vitale è generalmente di 5° C ).
Fra le prime condizioni di riuscita della coltivazione
delle piante in grasse in genere avremo per una ottimale
ambientazione:
Luce : ottimale
in tutte le stagioni ma non eccessiva, vi sono solo rare
le eccezioni per alcune che comunque richiedono luce da
buona a diffusa.
Temperatura: deve
essere non troppo alta nei mesi estivi e non troppo bassa
nei mesi invernali. Sarebbe erroneo mantenerle costantemente
a temperature fisse medio alte, proprio perchè
nei mesi invernali si ha l'induzione alla crescita e alla
fioritura e la temperatura ottimale deve restare fra i
5 e i 10° gradi.
Fare sempre attenzione al gelo. Fatte rarissime eccezioni
queste piante non sopportano minime al disotto di 0°
C.
Annaffiature:
allo stato selvatico sono abituate a lunghi periodi di
siccità per poi essere sommerse da alluvioni. Nelle
coltivazioni amatoriali, è bene sempre moderare
le annaffiature, mantenendo umido il suolo nel periodo
invernale con 1- 2 bagnature al mese, per poi progressivamente
arrivare al massimo di 4-5 bagnature nei mesi più
caldi.
Terreno:
i substrati devono essere caratterizzati da una struttura
permeabile e porosa, al fine di evitare pericolosi ristagni
idrici: quasi tutte le piante grasse prediligono terreno
acido e sono consigliate miscele con materiale drenante
come sabbia o lapillo.
Re: Le piante grasse e succulente
La
concimazione delle piante grasse
La
concimazione di questo tipo di piante è una pratica
indispensabile e va fatta con concimi ricchi in fosforo
e potassio. L'azoto è richiesto in quantità
limitata, perché stimola la pianta a crescere,
inflaccidendo i tessuti ed aumentandone la traspirazione.
Per rispettare il ritmo di accrescimento e vitale, le
concimazioni devono essere ottimali senza eccedere, da
fine inverno al periodo primaverile per stimolare la crescita
e la fioritura.
Sono poi preferibili i concimi liquidi perché queste
piante non tollerano persistenza di sali in suolo, e dimostrano
elevate necessità in microelementi, talvolta dilavati
dal suolo molto permeabile.
Un concime studiato per queste piante deve contenere una
buona quantità di fosforo e potassio, una bassa
quantità di azoto ed abbinare un equilibrato apporto
di micronutrienti, fra cui tutti gli indispensabili come
Ferro, Boro, Zinco, Rame, Manganese e Molibdeno.
concimazione delle piante grasse
La
concimazione di questo tipo di piante è una pratica
indispensabile e va fatta con concimi ricchi in fosforo
e potassio. L'azoto è richiesto in quantità
limitata, perché stimola la pianta a crescere,
inflaccidendo i tessuti ed aumentandone la traspirazione.
Per rispettare il ritmo di accrescimento e vitale, le
concimazioni devono essere ottimali senza eccedere, da
fine inverno al periodo primaverile per stimolare la crescita
e la fioritura.
Sono poi preferibili i concimi liquidi perché queste
piante non tollerano persistenza di sali in suolo, e dimostrano
elevate necessità in microelementi, talvolta dilavati
dal suolo molto permeabile.
Un concime studiato per queste piante deve contenere una
buona quantità di fosforo e potassio, una bassa
quantità di azoto ed abbinare un equilibrato apporto
di micronutrienti, fra cui tutti gli indispensabili come
Ferro, Boro, Zinco, Rame, Manganese e Molibdeno.
Re: Le piante grasse e succulente
Le
rinvasature delle piante grasse
Sono piante
che non necessitano di frequenti rinvasi per via della
loro lenta crescita; tuttavia l'operazione può
essere fatta ogni 2 anni con sicuro benessere per la pianta
dovuto all'eliminazione di eventuali parassiti ed il ripristino
delle condizioni ottimali del suolo.
Il
terriccio consigliato è composto da terriccio universale
miscelato al 30 % circa con argilla espansa o lapillo
e sabbia.
La dimensione dei vasi, a differenza delle piante a foglia,
può essere notevolmente ridotto
La stagione migliore per i rinvasi delle piante grasse
va da fine inverno a inizio primavera, prima che abbiano
sviluppato le nuove radici.
Nell'operazione di rinvaso bisogna porre attenzione a
non comprimere eccessivamente il suolo poiché hanno
radici molto delicate.
rinvasature delle piante grasse
Sono piante
che non necessitano di frequenti rinvasi per via della
loro lenta crescita; tuttavia l'operazione può
essere fatta ogni 2 anni con sicuro benessere per la pianta
dovuto all'eliminazione di eventuali parassiti ed il ripristino
delle condizioni ottimali del suolo.
Il
terriccio consigliato è composto da terriccio universale
miscelato al 30 % circa con argilla espansa o lapillo
e sabbia.
La dimensione dei vasi, a differenza delle piante a foglia,
può essere notevolmente ridotto
La stagione migliore per i rinvasi delle piante grasse
va da fine inverno a inizio primavera, prima che abbiano
sviluppato le nuove radici.
Nell'operazione di rinvaso bisogna porre attenzione a
non comprimere eccessivamente il suolo poiché hanno
radici molto delicate.
Re: Le piante grasse e succulente
La
propagazione delle piante grasse
Alcune
succulente si possono propagare da seme, ma la tecnica
maggiormente praticata è quella della talea, perché
molte Cactacee possiedono una spiccata attività
rizogena e, seguendo semplici accorgimenti, le loro talee
attecchiscono di norma facilmente.
Questa operazione è consigliata per recuperare
piante malformate o filanti per scarsità di luce,
ma altrettanto utile è nei casi di rigenerazione
di piante danneggiate da patologie o insetti.
Le talee vanno prelevate nel periodo di sviluppo vegetativo
(primavera), utilizzando parti di piante non danneggiate
da malattie e che non presentino boccioli fiorali.
A differenza di altre piante, le talee delle Cactacee
non devono mai essere poste direttamente in suolo, ma
devono essere poste ad asciugare in luogo asciutto e ombreggiato
per vari giorni (a seconda della sezione del taglio) sino
a completa cicatrizzazione del taglio.
In seguito le talee saranno poste a radicare in un substrato
di torba e sabbia, mantenendo il suolo lievemente umido
con fertirrigazioni (acqua e fertilizzante) a basse concentrazioni.
La
temperatura ottimale per la radicazione è di circa
20 ° C e per favorire la radicazione è consigliato
l'uso di stimolatori ormonali.
Non tutte le piante grasse si propaganoper talea, molte
si propagano per germogliazioni laterali come gli Echinocactus
o le Mamillaria. Altre come Crassula o Echeveria si propagano
facilmente per talea di foglia, ponendo direttamente le
foglie in suolo senza alcuna asciugatura.
Nelle propagazione dell'Aloe dell'Agave o dei Sempervivum
è consigliabile il distacco di germogli basali
con una porzione di radici.
propagazione delle piante grasse
Alcune
succulente si possono propagare da seme, ma la tecnica
maggiormente praticata è quella della talea, perché
molte Cactacee possiedono una spiccata attività
rizogena e, seguendo semplici accorgimenti, le loro talee
attecchiscono di norma facilmente.
Questa operazione è consigliata per recuperare
piante malformate o filanti per scarsità di luce,
ma altrettanto utile è nei casi di rigenerazione
di piante danneggiate da patologie o insetti.
Le talee vanno prelevate nel periodo di sviluppo vegetativo
(primavera), utilizzando parti di piante non danneggiate
da malattie e che non presentino boccioli fiorali.
A differenza di altre piante, le talee delle Cactacee
non devono mai essere poste direttamente in suolo, ma
devono essere poste ad asciugare in luogo asciutto e ombreggiato
per vari giorni (a seconda della sezione del taglio) sino
a completa cicatrizzazione del taglio.
In seguito le talee saranno poste a radicare in un substrato
di torba e sabbia, mantenendo il suolo lievemente umido
con fertirrigazioni (acqua e fertilizzante) a basse concentrazioni.
La
temperatura ottimale per la radicazione è di circa
20 ° C e per favorire la radicazione è consigliato
l'uso di stimolatori ormonali.
Non tutte le piante grasse si propaganoper talea, molte
si propagano per germogliazioni laterali come gli Echinocactus
o le Mamillaria. Altre come Crassula o Echeveria si propagano
facilmente per talea di foglia, ponendo direttamente le
foglie in suolo senza alcuna asciugatura.
Nelle propagazione dell'Aloe dell'Agave o dei Sempervivum
è consigliabile il distacco di germogli basali
con una porzione di radici.
Re: Le piante grasse e succulente
Nella prima parte, si è descritta la coltivazione
delle cactacee, con vari riferimenti alle principali difficoltà
di coltivazione, dovuti principalmente alla problematica
dell'ambientazione nei nostri climi per tutto questo gruppo
di piante.
In questa seconda parte, descriveremo i sintomi e le avversità
di natura ambientale, quelle patologiche di natura fungina
e da parassiti animali che possono colpire queste piante,
con lo scopo di fornire utili elementi per l'appassionato
della coltivazione e quindi porre rimedio, o meglio prevenire,
i problemi derivanti da queste avversità.
La coltivazione delle piante grasse è sempre stata
considerata erroneamente una coltivazione facile, ribadiamo
subito, in linea con quanto già affermato nella
prima parte, che l'ambientazione e la nutrizione non sono
assolutamente facili per queste piante, poichè
l' habitat naturale si discosta notevolmente dal nostro
e da quello delle altre piante ornamentali.
Inoltre, l'interpretazione degli stati carenziali di nutrizione,
non è agevole su queste piante, perché la
mancanza delle foglie o per meglio dire la trasformazione
delle foglie in spine, maschera completamente la diagnostica
visiva dello stato vegeto - nutrizionale.
Avversità
e cure
Come per le
altre piante, anche per le succulente, distinguiamo le
varie avversità in base alla causa che le ha originate;
avremo pertanto patologie ambientali, parassitarie dovute
a funghi e parassitarie causate da insetti o animali.
1)
patologie non parassitarie : nutrizionali o ambientali.
Molte
sono le cause di questo tipo, tutte connaturate al fatto
che queste piante richiedono illuminazione ottimale in
estate e soprattutto in inverno, moderata disponibilità
d'acqua, terreno sciolto drenante, e fertilizzanti specifici
.
La maggior parte degli errori è proprio derivante
dalla eccessiva quantità d'acqua, è buona
norma, pertanto, indicare subito al non esperto che è
preferibile la carenza d'acqua all'eccesso, perché
in condizioni di ristagno idrico, le piante si ammalano
per problemi fungini, se invece la pianta soffre il secco
è sufficiente ripristinare la quota d'acqua ideale
per farla tornare alle condizioni ottimali di sviluppo.
Fra i principali sintomi e cause debilitanti a livello
di ambientazione segnaliamo:
a soluzione
ai vari problemi nutrizionali si ottiene con prodotti
specifici per piate grasse e succulente che apportano
in forma bilanciata i principali macroelementi utili,
favorendo una crescita equilibrata e soprattutto, ad alto
contenuto di potassio, che migliora la robustezza e la
consistenza del fusto.
Bilanciato deve essere anche il contenuto in microelementi
che, oltre a completare le esigenze nutrizionali, stimola
una buona fioritura ed incrementa la resistenza delle
piante alle varie condizioni avverse.
Per quanto riguarda la clorosi o gli ingiallimenti dovuti
a carenza di Ferro, consigliamo l'impiego di prodotti
a base di chelato di Ferro, da impiegare con le annaffiature.
Per evitare problemi di scottature, si consiglia di esporre
progressivamente alla luce solare tutte le piante che
in inverno sono rimaste in ambienti scarsamente illuminati,
o meglio ancora posizionare le piante in luoghi con luce
intensa ma diffusa.
Per i restanti aspetti di terreno, annaffiature e temperature
si rimanda alla prima parte.
2) Avversità parassitarie
dovute a funghi
Le succulente sono piante molto sensibili ai ristagni
idrici e manifestano subito la loro intolleranza con marcescenze
e ammuffimenti vari.
La debilitazione risulta poi aggravata dal fatto che il
fusto ha una scarsa consistenza in quanto normalmente
è molto ricco di acqua e quindi facilmente curvabile
sotto il peso della stessa pianta, con irrimediabile danno
per la traslocazione degli elaborati da radice a parte
aerea .
Talvolta poi molte malattie sono involontariamente diffuse
dalle operazioni di recisione varia dei fusti per la produzione
di talee o per la semplice eliminazione di getti soprannumerari
alla base delle piante.
Si raccomanda per questo l'utilizzo di forbici disinfettate
o meglio ancora sterilizzate alla fiamma.
3)
Insetti o parassiti animali
Gli insetti fortunatamente non sono molto numerosi su
queste piante. I più temibili sono comunque i succhiatori
come gli afidi e le cocciniglie. Queste ultime possono
colpire ogni parte della pianta, compresa la radice.
Nella tabella che segue sono riassunti i sintomi ed i
principali agenti del danno :
Tutte queste
avversità si possono prevenire e/o curare per insetti
o funghi con gli specifici prodotti per piante ornamentali,
seguendo attentamente le avvertenze e le modalità
d'uso.
delle cactacee, con vari riferimenti alle principali difficoltà
di coltivazione, dovuti principalmente alla problematica
dell'ambientazione nei nostri climi per tutto questo gruppo
di piante.
In questa seconda parte, descriveremo i sintomi e le avversità
di natura ambientale, quelle patologiche di natura fungina
e da parassiti animali che possono colpire queste piante,
con lo scopo di fornire utili elementi per l'appassionato
della coltivazione e quindi porre rimedio, o meglio prevenire,
i problemi derivanti da queste avversità.
La coltivazione delle piante grasse è sempre stata
considerata erroneamente una coltivazione facile, ribadiamo
subito, in linea con quanto già affermato nella
prima parte, che l'ambientazione e la nutrizione non sono
assolutamente facili per queste piante, poichè
l' habitat naturale si discosta notevolmente dal nostro
e da quello delle altre piante ornamentali.
Inoltre, l'interpretazione degli stati carenziali di nutrizione,
non è agevole su queste piante, perché la
mancanza delle foglie o per meglio dire la trasformazione
delle foglie in spine, maschera completamente la diagnostica
visiva dello stato vegeto - nutrizionale.
Avversità
e cure
Come per le
altre piante, anche per le succulente, distinguiamo le
varie avversità in base alla causa che le ha originate;
avremo pertanto patologie ambientali, parassitarie dovute
a funghi e parassitarie causate da insetti o animali.
1)
patologie non parassitarie : nutrizionali o ambientali.
Molte
sono le cause di questo tipo, tutte connaturate al fatto
che queste piante richiedono illuminazione ottimale in
estate e soprattutto in inverno, moderata disponibilità
d'acqua, terreno sciolto drenante, e fertilizzanti specifici
.
La maggior parte degli errori è proprio derivante
dalla eccessiva quantità d'acqua, è buona
norma, pertanto, indicare subito al non esperto che è
preferibile la carenza d'acqua all'eccesso, perché
in condizioni di ristagno idrico, le piante si ammalano
per problemi fungini, se invece la pianta soffre il secco
è sufficiente ripristinare la quota d'acqua ideale
per farla tornare alle condizioni ottimali di sviluppo.
Fra i principali sintomi e cause debilitanti a livello
di ambientazione segnaliamo:
sintomo sulla pianta | problema |
Tessuti molli e marcescenti alla base con ricurvamento del fusto. | Eccessi idrici con erronea nutrizione (eccesso di Azoto) |
Tessuti molli o raggrinziti alla base con ricurvamento del fusto. | Scarsità idrica e scarsa nutrizione |
Decolorazione generalizzata della pianta con ingiallimenti più pronunciati nelle zone basali | Nutrizione di scarsa qualità e eccessi idrici |
Crescita ad anelli con sezioni irregolari | Eterogeneità idrica e nutrizionale |
Esilità dei fusti e ricurvatura per scarsa robustezza costituzionale | Illuminazione insufficiente e nutrizione carente. |
Ingiallimenti progressivi dagli apici al basso della pianta . Fioritura nulla o molto scarsa . | Carenza di Ferro o terreno molto compatto e calcareo. |
Bruciature o chiazze spugnose marroni | Scottature solari |
Tessuti che da verdi divengono grigi e perdita di consistenza | Gelo o brinata improvvisa |
a soluzione
ai vari problemi nutrizionali si ottiene con prodotti
specifici per piate grasse e succulente che apportano
in forma bilanciata i principali macroelementi utili,
favorendo una crescita equilibrata e soprattutto, ad alto
contenuto di potassio, che migliora la robustezza e la
consistenza del fusto.
Bilanciato deve essere anche il contenuto in microelementi
che, oltre a completare le esigenze nutrizionali, stimola
una buona fioritura ed incrementa la resistenza delle
piante alle varie condizioni avverse.
Per quanto riguarda la clorosi o gli ingiallimenti dovuti
a carenza di Ferro, consigliamo l'impiego di prodotti
a base di chelato di Ferro, da impiegare con le annaffiature.
Per evitare problemi di scottature, si consiglia di esporre
progressivamente alla luce solare tutte le piante che
in inverno sono rimaste in ambienti scarsamente illuminati,
o meglio ancora posizionare le piante in luoghi con luce
intensa ma diffusa.
Per i restanti aspetti di terreno, annaffiature e temperature
si rimanda alla prima parte.
2) Avversità parassitarie
dovute a funghi
Le succulente sono piante molto sensibili ai ristagni
idrici e manifestano subito la loro intolleranza con marcescenze
e ammuffimenti vari.
La debilitazione risulta poi aggravata dal fatto che il
fusto ha una scarsa consistenza in quanto normalmente
è molto ricco di acqua e quindi facilmente curvabile
sotto il peso della stessa pianta, con irrimediabile danno
per la traslocazione degli elaborati da radice a parte
aerea .
Talvolta poi molte malattie sono involontariamente diffuse
dalle operazioni di recisione varia dei fusti per la produzione
di talee o per la semplice eliminazione di getti soprannumerari
alla base delle piante.
Si raccomanda per questo l'utilizzo di forbici disinfettate
o meglio ancora sterilizzate alla fiamma.
sintomo sulla pianta | Gruppo patologico di funghi |
Aree nerastre che si allargano con formazione di marciume molle al centro dei fusti | Gloeosporium cactorum |
Aree nerastre puntinate con formazione di marciume molle che penetra al centro dei fusti. | Cancrena midollare |
Macchie giallognole di seccumi sui fusti | Maculature dei cladodi |
Muffe grigiastre ad anelli che si diffondono su tutta la pianta | Botrite |
Marciume basale con imbrunimenti e ripiegamento | Marciume della base o Phytophtora cactorum |
3)
Insetti o parassiti animali
Gli insetti fortunatamente non sono molto numerosi su
queste piante. I più temibili sono comunque i succhiatori
come gli afidi e le cocciniglie. Queste ultime possono
colpire ogni parte della pianta, compresa la radice.
Nella tabella che segue sono riassunti i sintomi ed i
principali agenti del danno :
sintomo sulla pianta e sui grappoli | Tipo di insetto |
Insetti che con le loro punture su giovani fusti e steli floreali producono avvizzimenti e deformazioni. | AFIDI |
Masse biancastre lanuginose o insetti ricoperti di scudetti di vario colore bianco o rossastro | COCCINIGLIE |
Sono minuscoli ragni che provocano con le loro punture sui fusti ingiallimenti puntinati a cui segue un seccume suberoso . Sono molto mobili e quando attaccano massicciamente la pianta producono anche piccole ragnatele. | ACARI o RAGNETTI ROSSI E GIALLI |
Tutte queste
avversità si possono prevenire e/o curare per insetti
o funghi con gli specifici prodotti per piante ornamentali,
seguendo attentamente le avvertenze e le modalità
d'uso.
Re: Le piante grasse e succulente
Sapete che è consigliato tenere una piantina grassa vicino al pc?
Purifica, cattura le radiazioni o quelle che sono
Mia nonna ha una serra di piante e fiori dove lavora anche mia mamma..
Ormai ste cose mi sono tanto familiari
Purifica, cattura le radiazioni o quelle che sono
Mia nonna ha una serra di piante e fiori dove lavora anche mia mamma..
Ormai ste cose mi sono tanto familiari
*Ginevra*- moderatore
- Compleanno : 23.02.90
Località : Provincia di Lucca
Data d'iscrizione : 28.07.08
Re: Le piante grasse e succulente
wow davvero...bene a saperlo...
come invidio tua nonna e tua mamma...
come invidio tua nonna e tua mamma...
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